sabato, marzo 24

There's a body in the lake

scritto e archiviato sulla memoria dell'holodeck
[Oak Town - stanze saloon ]



Oggi Donna Winter mi ha caldamente consigliato di accettare delle ferie.
Ciò può illuminare un solo significato: sono davvero ridotto male. Il principale si preoccupa per la mia salute. Cristo santo. Si preoccupa sino a intimarmi di rimanere a casa, con affetto.
Finirò di gestire la questione dei vaccini, per non mollare Foster con l'incombenza di sbrigare tutto da solo e poi approfitterò delle 'vacanze' per sbattermi su Clackline.
Fotografare mi riposerà.
Credo.
Evah Adams s'è licenziata dalla Shouye e, ovviamente, viene a lavorare ad Hall Point. Certo!
Che meraviglia... Un'opera d'arte. Un'opera d'arte fatta coi carboni dell'inferno. Un inferno.
Mi scoppia la testa. Tra la calotta cranica e il cervello ho una mandria di bufali impazziti.
Ratliff pure, a modo suo, si cura di me. Ha chiaramente dato ad intendere che Evah è territorio proibito, a meno che non voglia ritrovarmi un proiettile in fronte, firmato da un fantomatico 'qualcuno'.
Sono votato al massacro fin da bambino.
Portato al massacro, per attitudine.



Eir è partita per Safeport. Vergil l'ha vista prima che andasse via. Da Presta.
Voleva che lo sapessi? O no? Non tornerà più, penso. Da me, almeno. La liberazione non è durata nemmeno un'ora. Mi manca in modo drammatico. Quelle tre ore, notte dopo notte, in cui non c'era nient'altro oltre che lei. Non c'era un passato. Non c'era la bestia. Non c'era Ritter. Era come una parentesi dentro un'incubo, come quando sogni qualcosa di meraviglioso e reale al punto da ferirti al risveglio. M'affacciavo dalla finestra della sua camera, al ranch, nel freddo dell'alba e dei futuri possibili.
Non so.
Oggi mi sono arrabbiato sino alla nausea, al vomito, domandandomi perché. Perché non è andata bene, perché non è potuta andare semplicemente bene. Bene.
Avevo quasi l'asma, mentre immaginavo di vivere con lei fino a stancarmi, fino alla noia, nella banalità, nel quotidiano, fino all'estrema normalità. Sacrificavo il fiato di fronte alla versione felice di questa storia, ogni istantanea mi strappava la pelle di dosso buccia buccia.
Ho pensato a lei ovunque, nei luoghi probabili, nelle situazioni tipo, nei risvegli, nei litigi, nelle cucine, nei supermercati, la domenica mattina, e...
Quando inizi con certe cazzate, sei fregato.

Un altro serio problema è il mio braccio sinistro. Con la bella stagione non potrò più coprirlo. E... be'... è un reticolato indaco, una tela livida, a raggiera dall'incavo del gomito.
Non girerò col maglioncino ad agosto.
Preferisco mi reputino un tossico piuttosto che un cretino.

Anche Vergil parte. Per Boros. Mi molla tra capo e collo Scarlet a cui badare.
È divertente, ho come la sensazione che stia tentando di responsabilizzarmi. Stia cercando di curarmi a modo suo (da cosa?). Ci vuole del coraggio enorme e dell'enorme altruismo a fidarsi di me, in certi momenti. Neville desidera che la nave funzioni più d'ogni altra cosa; brama la libertà liberata dall'indipendenza, la facoltà di decidere, di sganciarsi, di non rendere conto ad un luogo, un simulacro, un nome, un'idea, niente. E sembra disposto a mettere tutto ciò, fosse pure per due giorni, nelle mie mani. Tutte le aspirazioni, la bile versata, le conseguenze.
A rifletterci, è toccante.

Roona Mei Wilson.
Credo di aver compreso come funziono: non ho paura di fronte a niente, niente mi spaventa, imbocco le vertigini con una tale avventata, blanda sconsideratezza da risultare insultante.
Eppure, innanzi all'innocenza, il blocco, la trappola. Un muro di vetro puro, privo di crepe, sollevato per chilometri.
Lessi una storia: sulla vecchia Terra esistevano farfalle bianche che vivevano su tronchi bianchi. L'inquinamento dell'aria (le loro fabbriche producevano denso fumo caliginoso) trasformò i tronchi da bianchi a neri. Le farfalle bianche si estinsero a poco a poco, le sole a sopravvivere furono quelle nate nere per errore genetico, immuni alla vista degli uccelli. Quando l'aria tornò pulita, le farfalle nere cercarono di mimetizzarsi sul legno nuovamente pallido senza risultato: i predatori le raggiunsero una dopo l'altra. Risorsero le ali candide, vittoriose.
Roona è un tronco bianco che non ti lascia scampo. Il 'Verse è un posto da falene scure, da foreste al petrolio, una marea di spazzatura, di odio, di niente insaziabile. Ma il tronco di Roona è bianco con pervicacia, con dolce ostinazione, ed io non so proprio cosa fare, quando le sto vicino. Non so dove nascondermi agli occhi della mia coscienza predace, che, simile ad un picchio, viene a stanarmi, a divorarmi.


- Pronto mamma?
- Eleazar...
- Mamma...
- Come...come...oddio...come stai? Sono... che... dio mio...
- Bene
- Ah, bene. Potresti anche essere morto! Sei consapevole di...
- Mamma, andiamo...
- Sei davvero uno stronzo, io... ti...
- Calmati, per piacere
- Calmarmi? Calmarmi? Non sono tuo padre, capito? Non me ne frega un cazzo della cazzo di calma! Della cazzo di correttezza, capito? Io... tu... e...Ti rendi conto? Ti rendi conto? Hai idea di cosa significa, quasi un anno, io... io conto i giorni, tutti i giorni... mentre...
- Basta...
- Basta? Credi che sono fatta di marmo? Di...oddio...credi...non puoi fare questo alla vita delle persone! Non puoi! Ti rendi conto?
- Falla finita con il melodramma
- Farla finita? Il melodramma?! Sei... sei... un ingrato, un...figlio di...un
- Gratitudine per cosa?
- Basta con questa storia! Basta! Non ne posso più! Maledizione, ho..ho...ah...ah...Dieci mesi, Eleazar, dieci mesi! Dieci! Eh... Non... non ti chiedo di farlo per la famiglia, la famiglia non esiste, ti chiedo di farlo per me. Per me! Io e te siamo uguali...io..Tu... devi...devi...chiamarmi! Devi e...
- Parto per la guerra
- ...
- Parto per la guerra. Mi hanno preso come chirurgo d'emergenza in un gruppo di volontari
- ...
- Mamma?
- ...
- Mi imbarco domattina.
- ...
- Se non dovessi tornare, lascio le chiavi...lascio le chiavi di casa in ufficio da Elia
- ...
- Stammi bene.

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