Rockfort, Hera, tre giorni dall'arrivo.
La luce sul corpo della donna, quella distesa prona sul tavolo, è instabile, traballante. La donna che sorregge la lanterna trema, premendo una mano sulle labbra. Un rivolo di sangue ha dipinto l'orlo al pianale in metallo, decorato la gamba, ricamato il pavimento. Una pozza di sangue imbratta il lenzuolo sotto lo stomaco, i vestiti opachi in cui il rosso, per contrasto, scalpita drammaticamente. È notte, fuori, quando Ritter carica l'ingresso dell'infermeria, scortato da una sentinella equipaggiata di fucile; e d'una vistosa freddezza vendicativa, sotto il cappello.
La donna con la lanterna sussulta, due infermieri improvvisati lo fissano, le orbite disertate dall'emozione, l'abitudine ha messo in fuga qualsiasi forma di tensione o stupore.
La bambina, in un angolo, è stata sistemata sulla 'scrivania' di Bowie, e Bowie le sta fermando una angosciante emorragia alla gamba sinistra. La bambina piange, divorandosi la bocca, le gengive, annaspando nelle lacrime, intrigata nei capelli intrigati, invocando la madre. Prima di qualsiasi parola o spiegazione, Ritter arrotola uno straccio pulito, riceve dalle mani di Max, che non lo sta guardando, una bottiglia di cloroformio, senza guardarlo. La pezza è sotto il viso della paziente, le dita corrono risolute a lacerare i vestiti, a sbucciare un frutto troppo maturo, fradicio. Porge a Bowie il cutter, ne incrocia le pupille. Passa la lingua tra le labbra serrate, ingoia, presenta il conto delle proprie pulsazioni regolari, sicure. Max annuisce, non una parola, recide un bendaggio alla bambina allunga il palmo, scattante, verso un ripiano e trascina dietro di sé una scatola di antibiotici generici. Dalla porta entrano altri tre uomini feriti, nessuno dei tre in modo troppo grave, tutti e tre abbastanza da incomodare gli esperti. Per un tacito ordine, non proferito, Bowie li prende tutti quanti in consegna, loro e i loro proiettili. Eleazar lascia scorrere le dita sul corpo della donna, lo libera del sangue in eccesso, calcola danni, ordina percentuali; indice e e medio alla carotide, l'orecchio tra le scapole, un foro caldo a pochi centimetri. L'assenza di energia elettrica complica le operazioni ad entrambi i medici, ma nessuno di loro pare davvero in difficoltà, nonostante tutto, nonostante la penuria e i mezzi obsoleti. Le garze sono tagliate al centimetro, l'anestetico tenuto al ribasso, ove si può si condivide il materiale o si utilizzano oggetti impropri (coltelli da caccia, pinze da griglia, tra i tanti).