scritto su carta, di getto, senza correzioni
[Hall Point, monolocale]
[Hall Point, monolocale]
Ieri al Roadhouse ho incontrato Eir.
Di nuovo. Fatico ad ammettere come quella donna mi sia rimasta piantata in fronte, dalla prima volta. Forse per la coincidenza del nome, forse perché è così simile a quello che io non sono più. O non sono mai stato.
A William sarebbe piaciuta tantissimo.
Magari, William ha influito.
A cosa serve cercare spiegazioni? Non mi sentirò meglio, non mi sentirò migliore.
Ha ragione lei: niente fa male adesso, che non abbia già fatto male un tempo.
Ed è vero anche il contrario: niente ha fatto un tempo, senza che torni a far male anche ora.
Ma poi, è dolore? Oppure l'usato avvilimento nel constatare quanto ci sia di vivo al mondo, nello spettacolo a cui ho cessato di partecipare?
È difficile chiedere il conto a se stessi.